PILLOLE DI STORIA
L’attuale Associazione nasce ufficialmente il 22 settembre 1945 con il nome di “Unione Industriali della Provincia della Spezia” e trova la sua collocazione in via Dante, 1 (ora via Sant’Agostino), nel cuore della città vecchia.
Sono gli anni del primo dopoguerra, in cui occorrevano coraggio ed iniziativa per fronteggiare le distruzioni del periodo bellico (prima guerra mondiale). Le ferite inferte al territorio che aveva duramente pagato, con lutti e rovine, il prezzo di essere stato la grande base militare, sede dell’Arsenale e di numerose industrie grandi e piccole, collegate al militare, furono profonde e in molti casi non rimarginabili.
Rimuovendo macerie e relitti, gli Industriali di allora contribuirono in modo determinante alla rinascita postbellica e allo sviluppo di attività economiche non più solo collegate all’industria militare. Il senso dell’impresa ed il patrimonio di conoscenze tecnico scientifiche consentirono una ripresa seppur lenta e faticosa ma diversificata rispetto al passato.
Sintomatico è che il primo Presidente, Cav. Ernesto Laviosa, fosse il titolare oltre che della ditta omonima operante nel campo logistico marittimo anche della Soc. “Fornaci Italiane”.
La scelta era stata chiara: sviluppo delle attività mercantili da un lato; bonifica e ricostruzione delle infrastrutture per una riconversione alle attività civili dall’altro. Naturalmente l’Unione non rappresentava una nuova realtà socio-economica: prima di essa la rappresentanza industriale era stata affidata all’Unione Industriale Fascista ma erano profonde le diversità con il Sindacato precedente.
La nuova Unione ne conservava alcune caratteristiche ma si distingueva da essa, perchè pur conservandone aspetti positivi in tema di sostegno al livello tecnologico ed alla qualità dei processi aveva aperto a nuovi orizzonti, orientati alle attività non militari con particolare attenzione al comparto portuale mercantile ed alla logistica relativa.
Certo, i tempi e le distruzioni subite dagli impianti non favorivano la competitività e lo sviluppo ma costituirono ulteriore motivo di impegno per il recupero di una tradizione che si perdeva nel passato, prima che l’avvento dell’Arsenale e delle attività industriali militari avessero modificato profondamente le propensioni ed il peso socio-economico dell’imprenditoria spezzina.